Palazzo e Torre Del Grillo
lato di via Campo Carleo n. 25
Roma
Restauro delle superfici architettoniche esterne – 2021/2022
Veduta d’insieme su piazza Del Grillo
(fine ‘600)
Veduta d’insieme della Palazzina restaurata, situata al sommo della Scalinata di Trinità dei Monti
Restauro delle superfici architettoniche esterne – 2021/2022
(metà ‘800)
Palazzina Bystrom a Trinità dei Monti
Roma
Palazzo Fiano-Almagià
Roma
Restauro delle superfici architettoniche esterne - 2021/2023
Veduta d’insieme della facciata restaurata da piazza di San Lorenzo in Lucina
(XIII sec. - 1888)
Palazzo in via Barletta n. 29
Roma
Restauro delle superfici architettoniche esterne – 2020
Veduta d’insieme della facciata restaurata dall’adiacente via Barletta
(Foto Adrian Grigoroiu)
(primi del ‘900)
Palazzo Del Grillo - Fontana degli Atlanti
Roma
Restauro e conservazione delle superfici decorate e plastico-scultoree della Mostra d’Acqua Monumentale - 2017
Particolare dei telamoni che sorreggono la vasca
(primo quarto del ‘700 ca.)
Chiesa di Santa Bibiana
Roma
Restauro delle superfici architettoniche esterne, manutenzione delle coperture piane e protezione termica degli affreschi di Pietro da Cortona – 2015
Veduta d’insieme della facciata restaurata dall’adiacente cortile
(XIII sec. - 1625)
Chiesa della Ss. Annunziata
Genzano di Roma
Restauro delle superfici architettoniche e miglioramento strutturale, 2014 - 2015
Particolare del secondo ordine architettonico a lesene ioniche
(XVI sec. fine ‘700)
Ex Enoteca Comunale
Genzano di Roma
Rimodernamento e efficientamento energetico 2014
Veduta d’insieme dall’adiacente piazza del Mercato
(anni ’70 del ‘900)
Le “Carceri”
Genzano di Roma
Restauro delle superfici architettoniche, delle coperture e miglioramento strutturale – 2006
Veduta d’insieme dall’adiacente piazza Mazzini
(1730 ca.)
La professione dell'architetto
Plutarco
Pericle e la costruzione dell’Acropoli di Atene
Per ognuna di esse si poteva pensare che occorressero numerose successive generazioni per il definitivo completamento, invece tutte furono compiute nel momento culminante della sua amministrazione. Per la sua bellezza ciascuno dei monumenti parve già allora Antico, ma il suo vigore conserva ancor oggi intatta la freschezza di una nuova creazione…
(Vite Parallele, Pericle, 13).
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
A determinare la professionalità dell’architetto contribuiscono numerose discipline e svariate cognizioni perché è lui a dover vagliare e approvare quanto viene prodotto dalle altre arti. Questa scienza è frutto di esperienza pratica e di fondamenti teorici. La pratica deriva da un continuo e incessante esercizio finalizzato a realizzare lo schema di un qualunque progetto, mediante l’attività manuale che plasma la materia.
(De Architettura, Libro Primo, I, 1.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
(gli) architetti che intrapresero l’attività senza possedere cognizioni scientifiche, ma solo un’esperienza pratica non riuscirono a guadagnarsi una fama rispondente al loro impegno; per converso coloro i quali fecero affidamento unicamente sulle cognizioni teoriche non mi pare abbiano realizzato il loro progetto, ma solo un’ombra.
(De Architettura, Libro Primo, I, 2.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
(L’architetto) deve essere versato nelle lettere, abile disegnatore, esperto di geometria, conoscitore di molti fatti storici; nondimeno abbia anche cognizioni in campo filosofico e musicale, non sia ignaro di medicina, conosca la giurisprudenza e le leggi astronomiche.
(De Architettura, Libro Primo, I, 3.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
L’architetto deve possedere una buona conoscenza storica che gli permetta di spiegare a eventuali interlocutori il significato simbolico delle decorazioni con cui egli spesso abbellisce i suoi edifici.
(De Architettura, Libro Primo, I, 5.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
La filosofia contribuisce a (rendere l’architetto) magnanimo, modesto, condiscendente, equo, fidato e, cosa più importante, non avido; nessuna opera infatti potrà essere condotta a buon fine senza lealtà e rettitudine. E proprio questo insegna la filosofia, a non essere avidi e a non avere il pensiero sempre fisso al guadagno, ma piuttosto a salvaguardare decorosamente la propria dignità, godendo di una buona fama.
(De Architettura, Libro Primo, I, 7.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
L’architetto dovrà inoltre essere a conoscenza delle norme giuridiche per gli edifici che hanno pareti confinanti, e per il perimetro delle grondaie, per le fognature, l’illuminazione, le condutture dell’acqua e altre strutture simili, badando bene prima di dar inizio ai lavori, di non creare motivo di controversia tra i capifamiglia, a lavoro ultimato.
(De Architettura, Libro Primo, I, 10.)
Marco Vitruvio Pollione
La formazione professionale dell’architetto
Quindi essendo questa disciplina (l’architettura) così vasta e ricca, per svariati e molteplici apporti culturali, non credo che uno possa da un giorno all’altro definirsi a buon diritto architetto, ma solo colui che fin dalla fanciullezza si sia addentrato per gradi in questa materia e, dotato di una buona formazione letteraria e artistica in genere, sia giunto al sommo tempio dell’architettura.
(De Architettura, Libro Primo, I, 11.)
Marco Vitruvio Pollione
I settori specifici dell’architettura
Ma queste opere devono essere realizzate secondo criteri di solidità, di comodità e di bellezza.
(De Architettura, Libro Primo, III, 2.)
Marco Vitruvio Pollione
Libro Terzo, Prefazione.
L’oracolo di Apollo delfico, secondo il responso della Pizia, proclamò Socrate il più sapiente fra tutti gli uomini. Egli è ricordato tra l’altro per aver affermato con estrema saggezza e sapienza che gli uomini dovrebbero avere una finestra aperta sul petto affinché i loro sentimenti e i loro pensieri siano chiari e manifesti.
(De Architettura, Libro Terzo, Prefazione, 1.)
Marco Vitruvio Pollione
Libro Terzo, Prefazione.
Non ci si deve quindi stupire se i pregi artistici vengono oscurati per mancanza di notorietà; semmai ci si deve indignare quando, come troppo spesso accade, i favori conviviali inducono invece che a una corretta valutazione, a un lusinghevole e immotivato plauso. Pertanto se, come piaceva a Socrate, i sentimenti, i pensieri e le conoscenze scientifiche fossero chiari e visibili, non conterebbero nulla i favoritismi né l’ambizione, ma spontaneamente si affiderebbero le opere a chi avesse raggiunto il più alto livello artistico, attraverso un autentico e consapevole impegno.
(De Architettura, Libro Terzo, Prefazione, 3.)
Marco Vitruvio Pollione
Libro Settimo, Prefazione.
Dobbiamo quindi esser riconoscenti ai nostri autori nella stessa misura in cui è doveroso biasimare quelli che ne plagiano le opere e le spacciano per proprie, e allo stesso modo è vituperabile e degno di piena condanna chi, incapace di elaborare nei propri scritti riflessioni originali trae vanto dal fatto di aver, per invidia, violato il prodotto altrui.
(De Architettura, Libro Settimo, Prefazione, 3.)
Marco Vitruvio Pollione
Libro Settimo, Prefazione.
Più tardi arrivò da Alessandria Zoilo proveniente dalla Macedonia, il quale meritò il soprannome di Homeromastix ovvero «sferza di Omero» e lesse al re i suoi scritti contro l’Iliade e l’Odissea. Ma Tolomeo vedendo che il padre dei poeti e l’ispiratore di tutta la letteratura veniva oltraggiato proprio perché assente, e che Zoilo biasimava le opere di una personalità da tutti venerata, indignato non gli diede alcuna risposta. (…) Varie infine sono le versioni sulla morte di questo personaggio (…). Alcuni raccontano che fu fatto crocifiggere da Filadelfo, altri che venne lapidato a Chio altri che fu bruciato vivo a Smirne. Ad ogni modo, qualunque di queste sorti gli sia capitata, si trattò di una fine ben meritata. Infatti non merita nulla di diverso chi muove delle accuse contro altre persone che non abbiano la possibilità di difendersi chiarendo pubblicamente il senso dei propri scritti.
(De Architettura, Libro Settimo, Prefazione, 8, 9)
Marco Vitruvio Pollione
Libro Settimo, II. La preparazione della calce per intonaci.
Risolto il problema dei pavimenti resta da parlare dell’intonaco. Si avrà un buon risultato usando calce di ottima qualità e lasciandola macerare a lungo, così se qualche pezzo non si è ben cotto nella fornace, lo sarà per effetto del lungo ininterrotto processo di macerazione. Usando infatti calce in via di fermentazione, contenendo essa dei grumi ancora crudi, una volta applicata, formerà della bolle. Questi grumi, continuando il loro processo di fermentazione anche dopo la messa in opera, danneggerebbero e rovineranno l’intonaco.
(De Architettura, Libro Settimo, II, 1)
Leon Battista Alberti
La figura dell’Architetto
«Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa, et maravigliosa ragione, et regola, si con la mente, e con lo animo divisare: sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti di pesi, congiungimenti, et ammassamenti di corpi, si possono con grande dignità accomodare benissimo allo uso de gli uomini.
Et a potere far questo, bisogna che egli abbia cognitione di cose ottime, et eccellentissime; et che egli possegga. Tale adunque sarà lo Architettore».
(De Re Aedificatoria, 1450 ca.).